Tra i più importanti centri della toscana, Pieve Santo Stefano è un borgo di origine antichissima: da queste parti sono stati rinvenuti reperti di età neolitica e resti di epoca romana, come i ruderi dei ponti che attraversavano il Tevere.
Conosciuta con il nome di “Suppetia” al tempo dei longobardi, Pieve Santo Stefano, come molti altri centri toscani, ha alle spalle una lunga serie di dominazioni fino alla conquista da parte di Firenze.
Il borgo raggiunse il suo massimo splendore al tempo di Lorenzo il Magnifico quando arrivarono opere di grandi artisti come i Della Robbia, Piero della Francesca e il Ghirlandaio.
Purtroppo molti di questi tesori e la maggior parte dei palazzi che un tempo caratterizzavano il borgo sono ormai perduti, a causa di una serie di eventi devastanti: in particolare, un’alluvione nel 1855 causò danni ingentissimi, e nel 1944 il centro storico cittadino fu distrutto ad opera delle truppe tedesche in ritirata. Rimasero illesi solo il palazzo comunale e le chiese.
Cose da vedere:
Collegiata di S. Stefano, costruita sulle fondamenta dell’antica pieve che dà il nome al paese, ha un attuale aspetto neo-romanico e contiene opere pregevoli provenienti dalla bottega dei Della Robbia;
Tempio di Santa Maria del Colledestro : documentato fin dal XII secolo, risale al XVIII secolo. Si tratta di una peculiare costruzione a base ottagonale che si trova dove in antichità sorgeva un tempio pagano dedicato al fiume Tevere e alle sue Ninfe -come documentato da un’epigrafe romana rinvenuta sul posto nel 1636- e preso ad esempio didattico nel trattato “De prospectiva Pingendi” di Piero della Francesca;
Il Santuario della Madonna dei Lumi risale alla fine del Cinquecento ed è caratterizzato da una pianta a croce greca ed un aspetto elegante ed austero. All’interno si possono apprezzare varie opere tra cui l’altare maggiore, opera dello scultore fiorentino Pietro Betti e l’affresco della Madonna dei Lumi.
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